Obbligo di monitoraggio post diagnosi: quanti strumenti servono?
A valle della diagnosi energetica, volta a fornire un'adeguata conoscenza del profilo di consumo energetico e ad individuare e quantificare le opportunità di risparmio, risulta necessario definire un piano di misure e monitoraggio che permette di controllare i vari centri di costo in maniera continuativa.
La diagnosi si basa su un approccio sistematico che supporta il decision-maker nell’espletamento del proprio compito mirando a bilanciare gli input energetici con le modalità di consumo e ad evidenziare le aree di maggiore spreco ed inefficienza.
L’obiettivo? Consentire un controllo continuo dei dati significativi del contesto aziendale ed acquisire informazioni utili al processo gestionale.
L’implementazione del sistema di misure con un corretto livello di dettaglio:
- permette all’organizzazione di definire e tenere sotto controllo KPI e baseline affidabili e ripetibili;
- monitora i consumi nel tempo al fine di individuare eventuali malfunzionamenti o comportamenti non virtuosi;
- permette di effettuare un’analisi affidabile costo/beneficio di possibili interventi di efficientamento energetico.
I siti obbligati sono:
- le grandi imprese
- le imprese a forte consumo di energia
che hanno redatto una diagnosi energetica ai sensi del D.lgs. 102/14.
Quanti e quali strumenti di misura vanno installati?
La percentuale di monitoraggio dipende in primo luogo dal settore di appartenenza (industriale o terziario), in secondo luogo dalla fascia di consumo in cui l’azienda ricade e infine dalla volontà di migliorare l’efficienza dei propri processi produttivi.
KIRIS S.R.L. in questo può aiutarti definendo il set di misuratori da installare, mostrandoti i benefici da essi derivanti e creando per te report specifici e desk personalizzati per avere tutto sotto controllo.
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